Dopo dici mesi di lavori è stato pubblicato il decreto c.d. “Bernini” che disciplina offerta di didattica a distanza, cioè le modalità di erogazione dei corsi delle Università Telematiche (e non solo).
Il provvedimento verrà applicato a partire dall’A.A. 2025/2026.
Il provvedimento ha l'obiettivo di tutelare la formazione degli studenti e rafforzare l'offerta didattica che viene erogata in modalità remota, sia dagli atenei telematici che presenziali, in modo da garantire una formazione di qualità uguale per tutti gli studenti, indipendentemente dal tipo di università o dalla modalità di erogazione dei corsi.
I corsi universitari sono stati suddivisi in quattro categorie.
- Convenzionali: prevalentemente in presenza (fino al 20% online)
- Misti: tra il 20% e il 66% della didattica erogata online
- Prevalentemente a distanza: oltre il 66% online
- Integralmente a distanza: 100% online
Questa classificazione bilancia la flessibilità con l’esigenza di mantenere elevati standard di qualità.
Le principali novità introdotte riguardano:
- Il raddoppiamento dei professori strutturati
- Esami in presenza
- Almeno il 20% delle lezioni in modalità non registrata.
La modifica, sottolinea il Mur, permetterà di mantenere "elevati standard qualitativi" per quanto riguarda la didattica a distanza, dando piena attuazione al programma di assunzioni già previsto.
Raddoppiamento dei professori strutturati
il decreto introduce una revisione del rapporto tra studenti e docenti nei corsi erogati prevalentemente o esclusivamente online, con l’obiettivo di garantire alti standard qualitativi.
I nuovi parametri saranno applicati immediatamente alla nuova offerta formativa, che dovrà essere presentata entro il 13 dicembre. Per i corsi già avviati entro l’anno accademico 2024/25, invece, ci sarà un anno in più per adeguarsi. Ad esempio, per una laurea triennale in ambito scientifico sarà necessario un professore ogni 150 studenti, rispetto ai 75 previsti dal DM 1154/2021 introdotto dal Governo Draghi, che finora non è stato realmente applicato. Per le aree umanistiche, invece, il rapporto sarà di un docente ogni 200 studenti, contro i 100 fissati in precedenza.
20% delle lezioni in presenza:
Tra le principali novità emerge l’obbligo di dedicare almeno il 20% della didattica a modalità non registrate (quindi live), per incentivare un confronto diretto tra studenti e docenti, avvicinarsi a un ambiente accademico tradizionale e arricchire il processo di apprendimento. Le attività in modalità sincrona potranno comprendere esercitazioni e incontri con tutor
Esami in presenza:
Gli esami dovranno svolgersi in presenza, salvo deroghe per situazioni emergenziali temporanee o per studenti con disabilità riconosciuta. Questo punto mira a mantenere alti gli standard qualitativi e la credibilità delle valutazioni.