Ogni anno, moltissimi studenti in uscita dal loro percorso di studi nella scuole secondaria di II grado si pongono una serie di domande in vista del futuro. Domande del tipo: se volessi proseguire gli studicosa è meglio per me? iscriversi all’Università? O forse meglio scegliere un Istituto Tecnico Superiore? O magari la scelta giusta è fin da subito cercare un lavoro? Oppure provare la strada dell’arte e della musica, iscrivendosi a un percorso di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica? Oppure, ancora, scegliere un corso di formazione professionalizzante di breve durata? La risposta a tutte queste domande è molto più semplice se preceduta da un orientamento post diploma.
Le scelte che è possibile fare dopo il diploma sono davvero numerose, e proprio per questo qualsiasi sia il percorso da intraprendere è importante che le decisioni vengano prese con la giusta attenzione e il giusto grado di conoscenza di sé e del contesto attorno. In questo senso, le decisioni non vanno prese dando soltanto ascolto ai desideri del momento (che possono essere passeggeri e non ben ponderati) o ai consigli di amici e parenti (che, per quanto ci vogliano bene, sono spesso inesperti per quel che riguarda le condizioni del mercato del lavoro e le reali possibilità di riuscita in questo o quel campo professionale o formativo).
Scegliere consapevolmente, in tal senso, vuol dire soprattutto 3 cose:
- - avere piena coscienza di sé, di quali sono i propri desideri e le proprie inclinazioni, le proprie competenze già apprese e le capacità e competenze possedute;
- - avere sufficiente conoscenza delle attuali condizioni del mercato del lavoro, con le sue dinamiche interne e le possibili tendenze future dei prossimi anni;
- - avere un quadro chiaro dell’offerta formativa terziaria, per come attualmente si configura in tutta Italia e, perché no? anche all’estero.
Ecco i 3 step per operare una scelta in piena consapevolezza, così da ridurre al minimo il rischio di errore.
Conoscere se stessi per scegliere il percorso giusto
Conoscere se stessi, si diceva. Ossia avere davvero consapevolezza di sé, senza l’influenza di una passione momentanea o di altre variabili che possono interferire con le scelte da operare. Ma come si ottiene questa consapevolezza di sé? Di certo esistono molti modi per farlo, e senza dubbio la riflessione attenta e puntuale sui propri punti di forza e i propri punti di debolezza, da individuare anche in ragione del percorso di studi superiore appena concluso, è un buon punto di partenza.
In questa fase della scelta, si possono per esempio usare test psicologici e psicoattitudinali che aiutino a individuare il nostro profilo e a effettuare le scelte per il futuro sapendo bene chi siamo. Grazie a simili strumenti, ci renderemo conto che forse siamo poco adatti a fare ciò che pensavamo potessimo fare senza sforzo, e che magari quel mestiere a cui non avevamo mai pensato fa proprio al caso nostro.
Conoscere il mondo del lavoro per sapere dove andare
Ma per scegliere nel migliore dei modi non basta conoscere sé stessi perché chiunque è sempre chiamato a misurarsi con il contesto tutt’attorno. Scegliere un percorso formativo che si confà totalmente al nostro carattere e alle nostre inclinazioni, ma che non dà concrete e/o grandi possibilità di carriera o di lavoro, è, tuttavia, un grande rischio, perché probabilmente aprirà le porte ad anni di faticosa ricerca di lavoro, magari costringendoci in futuro a cambiare strada e adattarci a mestieri che non avevamo considerato e che sottostimano o non prendono per nulla in considerazione le competenze apprese durante la formazione.
In questo senso è utile conoscere almeno a grandi linee come si configura l’attuale mercato del lavoro in Italia (o nel Paese in cui abbiamo deciso di trasferirci), e portare primariamente attenzione a quei settori del mondo del lavoro per cui si prevedono in futuro maggiori ingressi in termini occupazionali.
Conoscere la formazione per sapere cosa diventare
Infine, una volta fatti i conti con sé stessi e con il contesto, se si è scelto dopo il diploma di proseguire con la formazione, è fondamentale guardare con perizia alle possibilità offerte dal sistema formativo e dell’istruzione terziaria in Italia (o all’estero, per chi ha deciso di voler visitare altri lidi).
In questo senso, le opzioni principali sono 3:
- l’Università, ovviamente, con tutti i suoi corsi di studi, è la prima cosa che viene in mente, ma sicuramente un pensierino meritano anche le opzioni, oggi ancora poco conosciute, rappresentate dalle lauree professionalizzanti e dalle Corporate University, pensate in concerto con le imprese per colmare il divario tra le competenze in uscita e i fabbisogni del mercato del lavoro;
- gli Istituti Tecnici Superiori: ideati per trasmettere competenze capaci di far trovare prestissimo lavoro, gli ITS formano profili tecnici che, una volta concluso il percorso di formazione (3 anni più 2, come l’Università), risultano particolarmente interessanti per le imprese che animano il tessuto produttivo dei contesti in cui gli ITS vivono;
- il sistema di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica: percorsi che si adattano a coloro che amano la musica, le arti e la danza, e che permettono l’acquisizione di competenze utili a lavorare nel mondo dello spettacolo.
Insomma, qualsiasi sia la scelta dopo il diploma, l’importante è farla con la giusta consapevolezza. Perché non è mai bene essere affrettati o poco attenti quando si deve compiere il primo passo del proprio futuro.